PegInterferone alfa-2a, effetti indesiderati
La frequenza e la gravità delle reazioni avverse più comunemente segnalate con Pegasys ( PegInterferone alfa-2a ) sono simili a quelle segnalate con Interferone alfa-2a.
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate con Pegasys 180 microgrammi erano per la maggior parte di gravità da lieve a moderata ed erano trattabili senza dover modificare le dosi o sospendere la terapia.
Epatite cronica B
In studi clinici di 48 settimane di trattamento e 24 settimane di follow-up, il profilo di tollerabilità per Pegasys nell’epatite cronica B è stato simile a quello osservato nell’epatite cronica C, malgrado la frequenza delle reazioni avverse riportate sia stata notevolmente inferiore nell’epatite cronica B.
L’88% dei pazienti trattati con Pegasys ha avuto esperienza di reazioni avverse, rispetto al 53% dei pazienti del gruppo di confronto con Lamivudina, mentre il 6% dei pazienti trattati con Pegasys ed il 4% dei pazienti trattati con Lamivudina hanno avuto esperienza di eventi avversi seri durante gli studi. Il 5%percento dei pazienti ha abbandonato la terapia con Pegasys a causa di eventi avversi o anomalie di laboratorio, mentre meno dello 1% ha cessato il trattamento con Lamivudina per ragioni di tollerabilità. I tassi di abbandono per i pazienti con cirrosi sono stati simili a quelli della popolazione generale in ciascun gruppo di trattamento.
Epatite cronica C
Nei pazienti con coinfezione da HIV-HCV, i profili clinici degli eventi avversi riportati in seguito al trattamento con Pegasys, in monoterapia o in combinazione con Ribavirina, erano simili a quelli osservati in pazienti monoinfettati da HCV.
Il trattamento con Pegasys è stato associato ad una diminuzione della conta assoluta delle cellule CD4+ nelle prime 4 settimane, non accompagnata da una riduzione della percentuale di cellule CD4+. La diminuzione della conta delle cellule CD4+ era reversibile a seguito della riduzione della dose o della sospensione della terapia.
L’impiego di Pegasys non ha avuto alcun impatto negativo osservabile sul controllo della viremia dell’HIV sia durante la terapia che al follow-up. Dati limitati sulla sicurezza sono disponibili per quanto riguarda i pazienti coinfetti con conta delle cellule CD4+ inferiori a 200/micron.
I più comuni effetti indesiderati ( incidenza < 10% - 1% ), osservati con Pegasys in monoterapia, o associato a Ribavirina:
Infezioni e infestazioni: herpes simplex, infezione delle vie aeree superiori, bronchite, candidosi orale
Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia, linfodenopatia, trombocitopenia
Patologie endocrine: ipotiroidismo e ipertiroidismo
Disturbi psichiatrici: alterazione dell’umore, disturbi emozionali, nervosismo, diminuzione del desiderio sessuale, aggressività
Patologie del sistema nervoso: diminuzione della memoria disturbi del gusto, debolezza, parestesia, ipoestesia, tremore, emicrania, sonnolenza, iperestesia, incubi notturni, sincope
Patologie dell’occhio: visione offuscata, infiammazione oculare, xeroftalmia, dolore oculare
Patologie dell’orecchio e del labirinto: vertigini, otalgia
Patologie cardiache: palpitazioni, edema periferico, tachicardia
Patologie vascolari: vampate
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: mal di gola, dispnea da sforzo, epistassi, nasofaringite, congestione dei seni nasali e paranasali, rinite, congestione nasale
Patologie gastrointestinali: vomito, secchezza delle fauci, dispepsia, ulcerazioni della bocca, flatulenza, emorragia gengivale, stomatite, disfagia, glossite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, aumento della sudorazione, eczema, sudori notturni, psoriasi, reazione di fotosensibilità, orticaria, disturbi cutanei
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mal di schiena crampi muscolari, male al collo, dolore muscoloscheletrico, dolore osseo, artrite, debolezza muscolare
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: impotenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: malessere, letargia, dolore toracico, vampate, sete, malattia simil-influenzale
Reazioni avverse rare ( incidenza: < 1% - < 0.1% ):
infezione cutanea, polmonite, otite esterna, endocardite, tumore epatico, porpora trombocitopenica idiopatica o trombotica, tiroidite, psoriasi, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sarcoidosi, anafilassi, diabete, ideazione suicidaria, suicidio, disturbi psicotici, allucinazioni, coma, neuropatia periferica, ulcera corneale, retinopatia, retinopatia vascolare, emorragia retinica, papilledema, neuropatia ottica, perdita della vista, perdita dell’udito, aritmia, tachicardia sopraventricolare, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco congestizio, angina, pericardite, infarto del miocardio, emorragia cerebrale, ipertensione, sibili, polmonite interstiziale con esito letale, embolia polmonare, ulcera peptica, emorragia gastrointestinale, reazione pancreatica reversibile ( cioé aumento della amilasi/lipasi con o senza dolore addominale ), insufficienza epatica, disfunzione epatica, steatosi, colangite, angioedema, miosite, sovradosaggio di sostanza.
Successivamente alla commercializzazione, sono stati riportati i seguenti eventi avversi con Pegasys, in monoterapia o in combinazione con Ribavirina:
Patologie del sistema emolinfopoietico
- Raramente: pancitopenia
- Molto raramente: anemia aplastica
Patologie endocrine
- Molto raramente: chetoacidosi diabetica
Patologie del sistema nervoso
- Raramente: convulsioni, paralisi facciale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
- Molto raramente: eritema multiforme
In pazienti con HIV-HCV in terapia di combinazione con Pegasys e Ribavirina, sono stati segnalati altri effetti indesiderati maggiore o uguale all’1% e minore o uguale al 2% dei pazienti: iperlattacidemia / acidosi lattica, influenza, polmonite, labilità affettiva, apatia, tinnito, dolore faringo-laringeo, cheilite, lipodistrofia acquisita e cromaturia.
Alterazioni dei valori di laboratorio
Il trattamento con Pegasys è risultato associato con anomalie dei valori di laboratorio: aumento delle ALT, aumento della bilirubina, disturbi elettrolitici ( ipopotassiemia, ipocalcemia, ipofosfatemia ), iperglicemia, ipoglicemia e aumento dei trigliceridi. Fino al 2% dei pazienti, sia con Pegasys in monoterapia che con trattamento di combinazione con Ribavirina, ha segnalato un aumento dei livelli delle ALT che ha portato ad una modificazione della dose o alla sospensione del trattamento.
Il trattamento con Pegasys è risultato associato a riduzione dei valori ematologici ( leucopenia, neutropenia, linfopenia, trombocitopenia ed emoglobina ), che generalmente migliorano con la modificazione della dose, e ritornano ai valori pre-trattamento entro 4-8 settimane dal termine del trattamento.
Neutropenia moderata ( CAN: 0,749 - 0,5 x 109/l ) e grave ( CAN: < 0,5 x 109/l ) è stata osservata rispettivamente nel 24% e nel 5% dei pazienti che hanno ricevuto Pegasys 180 microgrammi e Ribavirina 1000/1200 milligrammi per 48 settimane.
Anticorpi anti-interferone
L’1-5% dei pazienti trattati con Pegasys ha sviluppato anticorpi neutralizzanti anti-interferone. Come con altri Interferoni, si è osservata una maggiore incidenza di anticorpi neutralizzanti nell’epatite cronica B. Tuttavia in nessuna delle due patologie vi è stata correlazione con una mancata risposta terapeutica.
Funzionalità tiroidea
Il trattamento con Pegasys è stato associato ad anormalità clinicamente significative nei valori di funzionalità tiroidea che hanno richiesto un intervento clinico. La frequenza osservata ( 4,9% ) nei pazienti trattati con Pegasys e Ribavirina è simile a quella osservata con altri Interferoni.
Valori di laboratorio in pazienti con coinfezione da HIV-HCV
Sebbene tossicità ematologiche dovute a neutropenia, trombocitopenia ed anemia si siano verificate con maggior frequenza in pazienti con HIV-HCV, la maggior parte di esse è stata trattata mediante la modificazione della dose e l’impiego di fattori di crescita e solo di rado ha richiesto la sospensione anticipata del trattamento. La diminuzione dei livelli di CAN al di sotto di 500 cellule/mm3 è stata osservata rispettivamente nel 13% e nell’11% dei pazienti che ricevevano Pegasys in monoterapia e in terapia di combinazione. È stata osservata una diminuzione delle piastrine al di sotto di 50.000/mm3 rispettivamente nel 10% e nell’8% dei pazienti che ricevevano Pegasys in monoterapia e in terapia di combinazione. Rispettivamente nel 7% e nel 14% dei pazienti trattati con Pegasys in monoterapia o in terapia di combinazione è stata segnalata anemia ( emoglobina inferiore a 10 g/dl ).
Sovradosaggio
Sono stati riportati sovradosaggi da 2 iniezioni in giorni consecutivi ( senza un intervallo Settimanale ) fino ad una iniezione al giorno per 1 settimana ( cioè 1260 microgrammi a settimana ). Nessuno di questi pazienti ha sviluppato eventi insoliti, gravi o che hanno limitato il trattamento. Sono state somministrate dosi settimanali fino a 540 e 630 microgrammi in studi clinici con pazienti affetti da carcinoma renale e leucemia mieloide cronica, rispettivamente. La tossicità dose-limitante era dovuta ad astenia, aumento degli enzimi epatici, neutropenia e piastrinopenia, in linea con la terapia con Interferone.
Fonte: EMEA, 2007
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