PegInterferone alfa-2b, indicazioni e posologia


PegInterferone ( PegIntron ) è prodotto mediante tecnologia del DNA ricombinante da colonie di E.coli alberganti un plasmide ibrido geneticamente modificato comprendente un gene per l’interferone alfa-2b derivato da leucociti umani.

Indicazioni

PegIntron è indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da epatite cronica C, che abbiano elevati valori di transaminasi senza scompenso epatico e che siano positivi per HCV-RNA sierico o anti-HCV.
In questa indicazione l’utilizzo ottimale di PegIntron è in combinazione con la Ribavirina. Questa associazione è indicata nei pazienti mai trattati in precedenza e in pazienti che abbiano precedentemente risposto ( con normalizzazione delle ALT al termine del trattamento ) alla monoterapia con Interferone alfa ma che abbiano successivamente recidivato.

L’Interferone in monoterapia, incluso PegIntron, è indicato principalmente in caso di intolleranza o controindicazioni alla Ribavirina.

Posologia e modo di somministrazione

Il trattamento con PegIntron deve essere iniziato e monitorato solo da un medico esperto nel trattamento dei pazienti affetti da epatite C.

PegIntron deve essere somministrato come iniezione sottocutanea una volta alla settimana. La dose da somministrare dipende se PegIntron è usato in associazione a Ribavirina o come monoterapia.

Terapia di associazione

PegIntron 1,5 microg/kg/settimana in associazione a Ribavirina capsule. La dose di 1,5 microg/kg di PegIntron da usarsi in associazione a Ribavirina può essere erogata in base alle categorie di peso con le confezioni di penne/flaconi. La Ribavirina capsule va assunta oralmente ogni giorno in due dosi separate durante i pasti ( mattino e sera ).

Durata del trattamento

Predittività della risposta virologica sostenuta - I pazienti infetti con il virus genotipo 1 che non ottengono una risposta virologica alla settimana 12, hanno una scarsissima probabilità di ottenere una risposta virologica sostenuta.

• Genotipo 1: Per i pazienti che hanno mostrato una risposta virologica alla settimana 12, il trattamento deve essere continuato per un periodo di altri nove mesi ( quindi, per un totale di 48 settimane ).
In un sottogruppo di pazienti con genotipo 1 e con bassa carica virale ( < 600.000 UI/ml ) che sono diventati negativi per HCV-RNA dopo 4 settimane di trattamento e sono rimasti negativi per HCV-RNA alla settimana 24, il trattamento può essere interrotto dopo 24 settimane oppure essere proseguito per ulteriori 24 settimane ( durata totale del trattamento: 48 settimane ).
Comunque, un trattamento della durata totale di 24 settimane può essere associato ad un più alto rischio di recidiva rispetto a un trattamento della durata di 48 settimane.

• Genotipi 2 e 3: Si raccomanda di trattare tutti i pazienti per 24 settimane.

• Genotipo 4: In generale, i pazienti infetti con genotipo 4 sono considerati più difficili da trattare e gli scarsi dati degli studi indicano che sono compatibili con la durata del trattamento indicata per il genotipo 1.

PegIntron in monoterapia

In monoterapia il regime posologico di PegIntron è di 0,5 o 1,0 microg/kg/settimana. La più piccola confezione disponibile in flacone o penna è 50 microg/0,5 ml; quindi per i pazienti a cui sono stati prescritti 0,5 microg/kg/settimana, le dosi devono essere aggiustate in base al volume.
Per la dose di 1,0 microg/kg, possono essere fatti analoghi aggiustamenti o possono essere usate presentazioni alternate di flaconi.

Durata del trattamento

Per i pazienti che hanno evidenziato una risposta virologica alla dodicesima settimana, il trattamento deve essere continuato per un periodo di almeno altri tre mesi ( quindi, un totale di 6 mesi ). La decisione di prolungare la terapia per un anno deve essere basata su fattori prognostici ( es. età > 40 anni, sesso maschile, fibrosi periportale ).

Aggiustamento posologico per tutti i pazienti

Se durante il trattamento con PegIntron in monoterapia o in associazione con Ribavirina insorgono gravi reazioni avverse o anormalità dei valori di laboratorio, è opportuno modificare, come necessario, i dosaggi di ciascun prodotto fino a risoluzione delle reazioni avverse. Poichè l’aderenza alla terapia può essere importante per il suo esito, la dose da assumere deve essere più vicina possibile a quella standard raccomandata. Nel corso degli studi clinici sono state sviluppate delle linee guida per l’aggiustamento posologico.
La riduzione della dose per i pazienti trattati con 0,5 microg/kg di PegIntron in monoterapia deve essere realizzata riducendo della metà il volume prescritto. Se necessario, deve essere usato il flacone da 50 microg/0,5 ml, in quanto la penna può erogare solo un volume minimo di 0,3 ml. Per i pazienti trattati con 1,0 microg/kg di PegIntron in monoterapia, la riduzione della dose può essere realizzata riducendo il volume prescritto della metà o utilizzando una confezione a più basso dosaggio.

Uso in particolari tipi di pazienti

Uso in pazienti con funzionalità renale alterata

PegIntron in monoterapia deve essere usato con cautela nei pazienti con danno renale moderato o grave. Nei pazienti con moderata disfunzione renale ( clearance della creatinina 30-50 ml/minuto ), la dose iniziale di PegIntron deve essere ridotta del 25 %.
I pazienti con disfunzione renale grave ( clearance della creatinina 15-29 ml/minuto ) devono ricevere una dose iniziale di PegIntron ridotta del 50%.
Non sono disponibili dati sull’uso di PegIntron nei pazienti con una clearance della creatinina < 15 ml/minuto.
I pazienti con grave alterazione della funzionalità renale, compresi quelli in emodialisi, devono essere strettamente monitorati.
Se la funzionalità renale diminuisse durante il trattamento, la terapia con PegIntron deve essere interrotta. Terapia di associazione: i pazienti con una clearance della creatinina < 50 ml/minuto non devono essere trattati con PegIntron in combinazione a Ribavirina.
I soggetti con insufficienza renale devono essere più attentamente osservati per quanto riguarda l’insorgenza di anemia quando sono trattati in associazione con Ribavirina.

Uso in pazienti con funzionalità epatica alterata

La sicurezza e l’efficacia di PegIntron non è stata valutata nei pazienti con funzionalità epatica gravemente alterata, pertanto PegIntron non deve essere utilizzato in questi pazienti.

Uso nei pazienti anziani ( maggiore o uguale a 65 anni ):

Non sembrano esserci effetti correlati all’età sulla farmacocinetica di PegIntron. I risultati ottenuti nei pazienti anziani trattati con una dose singola di PegIntron suggeriscono che non sia necessario un aggiustamento posologico di PegIntron a causa dell’età.

Uso nei pazienti con meno di 18 anni di età

L’uso di PegIntron non è raccomandato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 18 anni poiché non esiste esperienza clinica in questo gruppo di pazienti.

Fonte: EMEA, 2007


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