Rischio cardiovascolare con i farmaci anti-ADHD


Il Drug Safety and Risk Management Advisory Committee dell’FDA ha votato l’inserimento di un black box nella scheda tecnica dei farmaci per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e di iperattività ( ADHD ), a causa dell’aumentato rischio cardiovascolare.

I farmaci interessati al black box dovrebbero essere Amfetamine ( Adderall ed altri marchi ) e Metilfenidato ( Ritalin, Concerta ed altri marchi ).

Questi composti sono strettamente correlati alla classe delle amine simpaticomimetiche, ed esercitano potenti effetti di stimolazione sul sull’apparato cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale.

Uno dei più vecchi farmaci, Metamfetamina, è stata originariamente sintetizzata nel 1891 ed è stata ampiamente usata nella seconda guerra mondiale dalla Germania nazista per aumentare la capacità dei piloti della Luftwaffe di rimanere svegli nel corso delle ore di volo notturno.

L’impiego illecito della Metamfetamina è associato ad ipertermia, rabdomiolisi, infarto miocardico, ictus e morte improvvisa.

Negli anni ’50 lo stereoisomero Dextroamfetamina è stato introdotto come farmaco in grado di sopprimere l’appetito.

Il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività viene di norma diagnosticato nei maschi in età scolare ( meno comunemente nelle bambine ) ed è caratterizzato da aumentata attività, incapacità di concentrarsi e scarsa performance scolastica.

Le amine simpaticomimetiche aumentano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
In uno studio controllato con placebo, sali di Amfetamina ( Adderall ) somministrati negli adulti hanno aumentato la pressione sistolica di circa 5mmHg.
Effetti simili sono stati riscontrati anche con formulazioni di metamfetamine.

Inoltre, la somministrazione delle amine simnpaticomimetiche ha prodotto persistenti aumenti della frequenza cardiaca, inducendo insufficienza cardiaca cronica nei modelli animali di cardiomiopatia dilatativa.

All’FDA sono giunte segnalazioni di casi di gravi aritmie, infarto miocardico, ictus e morte improvvisa nei bambini e negli adulti che hanno assunto farmaci per il disturbo da deficit di attenzione e d’iperattività. ( Xagena_2006 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2006




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