Carcinoma a cellule renali: Sunitinib non costo-efficace per Scottish Medicines Consortium


Sunitinib ( Sutent ) inibisce molteplici recettori degli enzimi tirosin-chinasi che sono coinvolti nella crescita tumorale, angiogenesi patologica e progressione metastatica del tumore.

Due studi clinici in aperto hanno reclutato 63 e 103 adulti con un punteggio ECOG minore o uguale ad 1, ed affetti da tumore a cellule renali chiare metastatico.

Lo studio di più ampie dimensioni ha coinvolto pazienti con progressione della malattia durante o entro 9 mesi dal completamento di almeno una terapia a base di citochina ( Interferone alfa, Interleuchina 2 o una combinazione di Interferone e di Interleuchina ).
Lo studio di più piccole dimensioni ha, invece, coinvolto pazienti con progressione della malattia o tossicità inaccettabile durante terapia con citochina.

I pazienti hanno ricevuto Sunitinib 50mg/die per le prime 4 settimane di cicli di 6 settimane.
I dosaggi potevano essere ridotti o ritardati in presenza di tossicità in entrambi gli studi, e nello studio di più piccole dimensioni le dosi giornaliere potevano essere aumentate a 62.5mg o 75mg.

L’end point primario degli studi era la risposta obiettiva definita come risposta parziale o completa secondo i criteri RECIST:

Nello studio clinico più grande la valutazione della risposta è stata compiuta in cieco da un laboratorio indipendente e dai ricercatori; mentre nello studio più piccolo la valutazione era riservata ai soli ricercatori, che in caso di risposta chiedevano la conferma ad un laboratorio indipendente.

Alla seconda analisi ad interim ( agosto 2005 ) dei dati dello studio più grande, 36 pazienti hanno presentato una risposta parziale secondo la valutazione del laboratorio, con una percentuale di risposta obiettiva del 34%. Per i ricercatori, 1 paziente ha raggiunto una risposta completa e 45 pazienti una risposta parziale, con una percentuale di risposta obiettiva del 44%.
Secondo le valutazioni del laboratorio indipendente, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 8.3 mesi ( range: 7.8-14.5 ).
Non è stato possibile calcolare la sopravvivenza mediana generale, perché il 71% dei pazienti era ancora in vita.

Nello studio più piccolo in cui i pazienti erano inizialmente trattati fino ad 1 anno con Sunitinib, il laboratorio indipendente ha confermato la risposta parziale in 16 pazienti con una percentuale di risposta obiettiva del 25%.
Il tempo mediano alla progressione del tumore è stata di 8.7 mesi ( 5.5-10.7 ).

Le più comuni reazioni avverse riscontrate nel corso degli studi clinici con Sunitinib sono state: eventi avversi gastrointestinali e dermatologici.
L’incidenza di reazioni avverse ematologiche è stata: 10% neutropenia, 9.5% anemia e 9% trombocitopenia.
Anche la fatica/astenia ( 64% ), anoressia ( 28% ), disgeusia ( 42% ) ed ipertensione ( 17% ) erano comuni.

Lo Scottish Medicines Consortium ( SMC ) ha analizzato i dati presentati da Pfizer ed ha evidenziato che:

- I pazienti reclutati negli studi clinici con Sunitinib presentavano un buono stato di performance secondo ECOG ( punteggio: 0-1 ). Non esistono dati sui benefici del trattamento con Sunitinib nei pazienti con stato di performance meno buono.

- Gli studi clinici con Sunitinib mancano di un braccio controllo. Pertanto, non è possibile stabilire i benefici clinici assoluti del Sunitinib come sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza generale.

- Non ci sono dati clinici di confronto tra Sunitinib e Sorafenib ( Nexavar ), un altro farmaco che ha come indicazione il trattamento dei pazienti con tumore a cellule renali metastatico.
In uno studio in doppio cieco, Sorafenib, confrontato con placebo, ha aumentato la sopravvivenza libera da progressione di circa 3 mesi ed ha migliorato la risposta tumorale, con il 2.1% dei pazienti che ha raggiunto una risposta parziale confermata ed altri pazienti hanno avuto riduzioni tumorali che erano sotto la soglia del 30% richiesta per una risposta parziale RECIST.

Il Scottish Medicines Consortium non ha raccomandato l’uso di Sutent nell’NHS ( National Health Service ) Scotland per il trattamento del carcinoma a cellule renali metastatico e/o avanzato dopo fallimento della terapia con Interferone alfa o Interleuchina 2. ( Xagena_2007 )

Fonte: Scottish Medicines Consortium, 2007




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